Macchia Nera
Il Macchia Nera è stato un centro sociale attivo a Pisa dal 1988 al 1999.
Storia del CSA Macchia Nera
Il Centro Sociale Autogestito Macchia Nera per poco più di dieci anni, dal Luglio 1988 fino al 1999, è stato uno dei punti di aggregazione dell'opposizione sociale nella città di Pisa ed ha avuto inizio con l'occupazione dell'ex dopolavoro della fabbrica Richard Ginori, dismesso alla fine degli anni '70 con la chiusura della fabbrica.
Tale stabile aveva un cortile antistante ed era situato a metà del viale delle Piagge proprio accanto all'antica chiesa di S. Michele degli Scalzi dell'XI sec., il cui campanile è noto per essere un'altra torre pendente di minore importanza solo perché meno conosciuta.
In tale spazio si sono esibiti in un intero decennio una miriade di gruppi hardcore-punk stranieri e italiani (tra i quali 99 Posse, Meathead, MGZ) e l'ultimo concerto è stato quello dedicato ad Andrea "Sciascià" organizzato nel 2007 nel cortile dello stabile. [1]
In riferimento a Macchia Nera scrive Ico Gattai in un suo articolo:
- «Inutile aggiungere che lo Swing vernacolare dei Gatti Mezzi in un centro sociale è un passo in avanti nella conquista delle masse popolari intergenerazionali, ricordiamoci anche che al Centro Sociale Macchia Nera, Tommaso Novi dei Gatti Mezzi ha dedicato una commovente canzone sui bei tempi andati (si dice anche che il testo abbia subito una lieve limatina sui contenuti psicotropi in fase di composizione). Quanti gruppi, in Italia, suonano nel teatro principale e nel centro sociale della stessa amatissima città natia, riscuotendo, qui e là, lo stesso successo di totale entusiasmo? Sempre al Macchia Nera, muovono i primi passi, abbastanza grunge, gli Zen di Andrea Appino, che poi, con qualche cambio di formazione, diventeranno Zen Circus e oggi hanno ormai conquistato una meritatissima fama nazionale, ora cantano in italiano e qualcuno li paragona a Rino Gaetano. Ma chi ci suonava al Macchia Nera negli anni novanta? Da lì, sul viale delle Piagge, ci passò il meglio del meglio di quello che viene definito hardcore-punk. Era un mondo fatto di molti mondi, influenzato da filosofie eccentriche e fai-da-te (do it yourself), caratterizzato da un rifiuto totale nei confronti dell'impero dei canali televisivi tipo MTV o Videomusic, delle radio commerciali, dell'industria discografica multinazionale. Una miriade infinita di gruppi in buona parte riconducibili all'esperienza del punk, come presa di coscienza e battaglia in qualche modo anche politica, e non solo punk, come scelta estetica e fenomeno di allegro e stupefacente baraccone: lamette, spilloni voodoo e lancio di fegatelli sul pubblico. Gruppi soprattutto americani e italiani, spesso legati da storie umane sintonizzate con occupazioni di case, ecologismo radicale, animalismo bestiale, deliri assortiti e visioni lunari, solidissime lotte e ariose suggestioni, in un grande pentolone di libertà umana con dentro di tutto, dai tatuaggi tribali all'intifada palestinese. Ci vorrebbe un libro intero per rendere l'idea di quanta musica sia passata dal Macchia Nera, ecco, comunque, un breve, incompletissimo, elenco, il tre per cento, forse, di tutti quelli che andrebbero citati, e non per dovere di cronaca, ma per intensità di concerti che molti appassionati di musica e devianza propositiva non si scorderanno mai: Victim's Family, Bad Religion, Gorilla Biscuits, R.K.L, Down By Law, Ludichrist, Tom Verlaine, Henry Rollins, No Means No, Soundgarden, Scream (Dave Grohl alla batteria), Fugazi, HR (cantante dei Bad Brains), Grant Hart (batterista Husker Du), Doa, Mdc, Alice Donut, Deniz Tek dei Radio Birdman, Linton Kwesi Johnson, Otto e Barnelli... Gli estoni mistico-sperimentali Ne Zhdali. E per la scena italiana (sempre una cifra intorno al 3% del totale degno di nota): Negazione, Inorganica, Africa Unite, Casino Royale, Kina, Strana Officina, The Chromosomes, 99 Posse, Tossic, Raw Power, AK47, il Generale, Meathead e soprattutto MGZ - muovete le manine, muovete le antennine. Si potrebbe aprire anche un altro ulteriore capitolo sui gruppi rock pisani al Macchia Nera. Insomma, dalla fine degli anni '80 alla metà abbondante degli anni '90, il Macchia Nera è un autentico tempio dell'underground nazionale. Il discorso andrebbe anche necessariamente allargato alla precedente esperienza del Victor Charlie e dalla storia dell'etichetta indipendente di produzione e distribuzione discografica Wide Records. E ricordiamoci che al tempo Internet non c'era e i gruppi si proponevano con le loro cassette, non con Myspace».
Dopo il Macchia Nera
La giunta Fontanelli nel novembre del 1998 avvia le trattative per una "normalizzazione" dello spazio mediante ristrutturazione e insonorizzazione dell'immobile a carico del comune; l'attività però si ferma totalmente nell'aprile del 1999 a causa di un incendio. Il locale viene quindi sgomberato e finestre e porte murate.
Nel giugno del 2008 il Macchia Nera, dopo anni di abbandono e con il tetto già crollato, viene demolito per fare posto alla nuova Biblioteca Comunale SMS (San Michele degli Scalzi), in posizione appena più avanzata rispetto all’edificio originario (la biblioteca verrà inaugurata nel 2013). [2]
Il 6 gennaio 2019, nell'area dietro la biblioteca, quindi sul retro del giardino del Macchia Nera, viene inaugurato "il parco di Mau", parco pubblico dedicato a Maurizio Alberti, tifoso del Pisa morto nel 1999 in seguito ad un arresto cardiaco durante la partita Spezia-Pisa. [2]
Note
- ↑ Ex Macchia Nera - Pisa
- ↑ 2,0 2,1 MACCHIA NERA 1988-1999, tesi di laurea di Francesco Stea, Università di Pisa, 2022
Collegamenti esterni
- Pisa / Macchia Nera scende in città, da «Umanità Nova» n. 36 del 7 dicembre 1997
- MACCHIA NERA 1988-1999, tesi di laurea di Francesco Stea, Università di Pisa, 2022